Articolo Cucina Alimenti
Mangiare il pane di segale freccedomenica 13 ottobre 2013      


Mangiare il pane di segale rappresenta un alimentazione sana e equilibrata, soprattutto per chi non riesce al pane, il suo consumo si rivela veramente ottimo. Infatti è ottimo per inzupparlo nei sughi, per metterci su la marmellata ma anche da solo non è niente male! Il pane di segale nasce dall’utilizzare nell’impasto la farina di segale oppure dall’unire questa farina con quella di grano tenero. Il pane di segale, si presenta di un colore piuttosto bruno e con una mollica più fitta ma con meno pori. Mangiare il pane di segale non è una novità di questi tempi in quanto era già realizzato migliaia di anni fa.

La sua produzione ed il suo consumo risalgono a ben 6000 anni fa. Oggi è la sua produzione e la sua consumazione è molto elevata nei paesi del Nord Europa, perché è resistente ai climi freddi. Infatti la segale è un cereale usato soprattutto in Scandinavia e in Germania per produrre il pane, che di solito è mangiato associandolo a salumi e a formaggi. La segale, germoglia a temperature basse e ben si adatta anche a terreni difficili e poveri, come lo sono la brughiera o la steppa. I maggiori produttori al mondo di segale sono: Russia, USA e Canada. Mangiare il pane di segale è un toccasana per il nostro organismo e ciò è emerso anche da uno studio pubblicato sulla rivista americana “Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease”.

Da tale studio è emerso che il pane di segale ha un ridotto contenuto calorico ed è ideale per chi inizia una dieta o per chi vuole mantenersi in linea (60 Kcal in meno del pane tradizionale ogni 100 gr. di prodotto). Inoltre, il pane di segale è povero di carboidrati ma è ricco di fibre, quindi, non altera i livelli di glicemia e proprio perché ricco di fibre è utile a chi ha l’intestino pigro e soffre di stitichezza. Mangiare il pane di segale significa anche fare il pieno di molte vitamine come il potassio, la vitamina B, il magnesio, il calcio e il fosforo. Grazie a queste vitamine, il nostro organismo combatte la pressione alta, la depressione, la stanchezza e il colesterolo alto.

Il colesterolo è il nemico delle arterie e del cuore, infatti è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Già nell’arco di 2 settimane, chi consuma pane di segale arricchito di steroli vegetali (semi, noci ecc.), vedrà i livelli del colesterolo LDL o cattivo, ridursi notevolmente. In questo modo il pane di segale diventa un veicolo di bonifica molecolare, soprattutto se nell’impasto si aggiungono steroli vegetali come semi di finocchio, noci ed erbe raccolte sui monti. La farina integrale di segale contiene molta fibra idrosolubile i “pentosani”, che stimolano una corretta attività intestinale ed esercitano un’azione favorevole sul controllo dell’assorbimento del glucosio e del colesterolo.

Mangiare il pane di segale vuol dire anche contrastare i processi di invecchiamento dei vasi sanguigni (azione antisclerotica), prevenire l’ipertensione e sviluppare un’azione protettiva sul fegato. Tuttavia, il consumo di pane di segale è sconsigliato ai celiaci, in quanto contiene il glutine. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentina  Loconte - vedi tutti gli articoli di Valentina  Loconte



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Caponata di verdure
Scolare e sciacquare i capperi sotto acqua corrente. Lavare le melanzane, eliminare il picciolo e ridurle a dadini non troppo piccoli. Eliminare i piccioli ....
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Mangiare il pane di segale rappresenta un alimentazione sana e equilibrata, soprattutto per chi non riesce al pane, il suo consumo si rivela veramente ottimo. Infatti è ottimo per inzupparlo nei sughi, per metterci su la marmellata ma anche da solo non è niente male! Il pane di segale nasce dall’utilizzare nell’impasto la farina di segale oppure dall’unire questa farina con quella di grano tenero. Il pane di segale, si presenta di un colore piuttosto bruno e con una mollica più fitta ma con meno pori. Mangiare il pane di segale non è una novità di questi tempi in quanto era già realizzato migliaia di anni fa.

La sua produzione ed il suo consumo risalgono a ben 6000 anni fa. Oggi è la sua produzione e la sua consumazione è molto elevata nei paesi del Nord Europa, perché è resistente ai climi freddi. Infatti la segale è un cereale usato soprattutto in Scandinavia e in Germania per produrre il pane, che di solito è mangiato associandolo a salumi e a formaggi. La segale, germoglia a temperature basse e ben si adatta anche a terreni difficili e poveri, come lo sono la brughiera o la steppa. I maggiori produttori al mondo di segale sono: Russia, USA e Canada. Mangiare il pane di segale è un toccasana per il nostro organismo e ciò è emerso anche da uno studio pubblicato sulla rivista americana “Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease”.

Da tale studio è emerso che il pane di segale ha un ridotto contenuto calorico ed è ideale per chi inizia una dieta o per chi vuole mantenersi in linea (60 Kcal in meno del pane tradizionale ogni 100 gr. di prodotto). Inoltre, il pane di segale è povero di carboidrati ma è ricco di fibre, quindi, non altera i livelli di glicemia e proprio perché ricco di fibre è utile a chi ha l’intestino pigro e soffre di stitichezza. Mangiare il pane di segale significa anche fare il pieno di molte vitamine come il potassio, la vitamina B, il magnesio, il calcio e il fosforo. Grazie a queste vitamine, il nostro organismo combatte la pressione alta, la depressione, la stanchezza e il colesterolo alto.

Il colesterolo è il nemico delle arterie e del cuore, infatti è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Già nell’arco di 2 settimane, chi consuma pane di segale arricchito di steroli vegetali (semi, noci ecc.), vedrà i livelli del colesterolo LDL o cattivo, ridursi notevolmente. In questo modo il pane di segale diventa un veicolo di bonifica molecolare, soprattutto se nell’impasto si aggiungono steroli vegetali come semi di finocchio, noci ed erbe raccolte sui monti. La farina integrale di segale contiene molta fibra idrosolubile i “pentosani”, che stimolano una corretta attività intestinale ed esercitano un’azione favorevole sul controllo dell’assorbimento del glucosio e del colesterolo.

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